Io ho l’abitudine di prendere appunti ovunque: mi ritrovo pizzini in ogni luogo della casa. Sembra quasi che io lasci messaggi a me stessa. Accade perché non ho mai tempo di scrivere quanto vorrei. A volte mi sorprendono le cose che scrivo. Mi rallegra il non averle lasciate andare, aver trovato il tempo di appuntarle. Altre volte non ho la più pallida idea di cosa volessi dire. E me ne dispiaccio, sinceramente, perché son certa che fosse urgente dirlo. E penso che mi piacerebbe un giorno scoprire il senso di tutte quelle frasi appuntate su improbabili bigliettini, perciò li conservo in scatole di cartone colorato e li distruggo solo dopo averli decifrati e utilizzati. Purtroppo ce ne sono alcuni che non credo capirò mai. Quello di oggi, invece, mi sembra molto bello. “L’Universo premia la buona volontà”. Io ho un sacco di difetti, ma sono letteralmente una donna di buona volontà. Non arretro mai. Di fronte alle difficoltà, al massimo, faccio delle brevi soste, ma non perdo le posizioni conquistate. Mai. Mai più.
Sapevo che io e Sole ci saremmo incontrate, che eravamo scritte l’una per l’altra nel libro dell’Universo, allo stesso modo in cui mi sembra evidente il fatto che io e cana Flora siamo anime gemelle. E così, mentre l’Universo girava per fatti suoi, io mi sono armata della mia buona volontà e, con la determinazione di un ariete e la pazienza di Giobbe, ho tracciato il cammino che mi portava a mia figlia. Chi sarebbe stato mio figlio? Un maschio o una femmina? Dove e come ci saremmo incontrati? Sapevo che le cose più importanti della vita vanno trattate con leggerezza. Non si può avere il passo pesante quando si affronta un passo di danza particolarmente difficile. Ho buttato la zavorra. Tutta. E mi son messa in cammino. Tra difficoltà grandi, grandissime e abnormi. Ho tenuto la rotta. A volte ho perso la direzione, ma ho subito ripreso il controllo del mezzo.
Ed eccoci quà, madre e figlia, travolte dalla pandemia, dalla perdita della amatissima cana. Eccoci quà, tra teatro e danza, tra assenze e poesia, tra scrittura e pannolini, tra bagnetti e storie della buonanotte. Eccoci quà. Lei dorme tra stelline luminose proiettate sul soffitto e lucine soffuse appese alle pareti. Dorme in una scenografia creata apposta per lei, perché faccia sempre bei sogni. Dorme con il suo pigiamino verde, le mani paffutelle e le guance rosse, nella identica posizione nella quale dorme sempre mio padre. Son cose che la Scienza non spiega, e meno male. Dorme dopo aver pianto per reclamare dell’altro latte, il mio latte. Mia figlia dorme nel lettone perché io ho avuto il coraggio di immaginarla e di raccontarla. Mia figlia è mia figlia perché io mi son data il permesso di desiderarla a tal punto da farla diventare vera.
Floppartista è il mio alter ego, un personaggio tragicomico nato per dare un’altra luce all’idea del fallimento. Non è a caso che racconto la mia storia. Vorrei lasciare questa traccia nel mondo, il segno di chi ha capito a carissimo prezzo, quanto ogni essere vivente abbia diritto alla libertà e a dispiegare il proprio essere in ogni direzione possibile. Troppe sofferenze inutili nascono dall’ossessione di controllare le vite degli altri, di sottoporre a giudizio ambiti delle altrui esistenze che appartengono solo a chi le sta vivendo. Il giudizio non è un diritto di nessuno.
A modo mio apparecchio la tavola con piatti di colore e forme differenti, leggo camminando, studio cantando, ometto la punteggiatura oppure esagero con punti e virgole, condisco l’insalata e abbino i colori, canto in una chiave sbagliata, strimpello strumenti musicali, invento danze, creo improbabili dipinti, traccio strade mai battute prima. Perché ho diritto al mio modo. Tutti ne abbiamo diritto. Ed è per te che ti senti perso/a nel mare dei giudizi altrui, che scrivo questa storia.
Capita anche a me di ritrovare appunti ormai incomprensibili 😁
Ma ancora peggio avere un’idea e non avere occasione di fissarla salvo poi ricordarsi di averla avuta ma non ricordarla… Haarg… 😭
"Mi piace""Mi piace"
Che guaio sta creativitá😁
"Mi piace""Mi piace"