Come vuole lei

appunti
Un appunto preso qualche anno fa. I miei appunti son come certi abiti vintage: non passano mai di moda!

Credo sia fantastico, a conti fatti, che la vita decida indipendentemente dalla nostra volontà. E’ il motivo per il quale puoi passare una domenica pigra in mezzo a un mare di guai; puoi dormire fino a tardi e organizzare un cinema mentre le tempeste ti sbattono da un lato all’altro della stanza, del cuore, della mente, dei mondi spazio-temporali sconosciuti e di quelli noti. Sembra che i corvi, ve l’ho spiegato più volte, amino giocare con le tempeste. Imparerò anche io. Sto già imparando.

Se facciamo il confronto tra i nostri progetti e il loro risultato, ci accorgiamo che anche quelli che si sono realizzati nel migliore dei modi, hanno seguito Lei, i suoi capricci, e non i percorsi che tanto attentamente ci eravamo sforzati di tracciare. I fidanzati che non abbiamo sposato, i figli che ‘grazie al cielo’ non abbiamo dato loro, i lavori che abbiamo perso, le persone che ci hanno strappato il cuore; tutto ha gonfiato il fiume la cui corrente ci ha traghettato dentro una pigra domenica di tempesta.

Se penso a quante occasioni ho perso ringrazio la vita perché i premi di consolazione son stati, spesso, una grande gioia.

Il giorno in cui lo capisci davvero che non hai potere su ciò che accade, cominci a imparare il vento e l’uso delle vele. E’ un giorno grande, nel bene e nel male: spazza via convinzioni quasi granitiche e ti porta la verità. Siamo in balia del vento, ma possiamo scegliere le vele e le manovre. A quel punto arriva la pace, quel senso di ‘impotenza creativa’ che ti rende ottimista anche quando gridi a dio che è una stronza perché questa se la poteva proprio risparmiare.

Io sono matta, lo sanno tutti, e non me ne vergogno. Di questa condizione dell’anima ringrazio i santi numi. Ne vado fiera. La coltivo con la dedizione del giardiniera che sa che la sua pianta rara la può accudire solo lui, che sa che dai fiori pungenti di quella piantina nasceranno balsami e unguenti preziosi. Io parlo alle piante e agli animali e mi spacco in mille pezzi di fronte a certe sofferenze, ma rido anche moltissimo, amo disperatamente e gioisco spesso.

Dalle mie scelte non mi aspetto un risultato: mi fanno stare bene, perché mi tengono sulla mia strada, teneramente avvinghiata al mio Daimon, a disposizione dei capricci della Vita, ma con la determinazione di fare la differenza, costi quel che costi.

I miei bambini son cresciuti, mi regalano soddisfazioni ogni giorno. I miei bambini son ragazzi e ragazze che scelgono me ogni giorno. Non sono figli miei: sono allievi che ho preso per guadagnarmi da vivere. Eppure io sono diventata un punto di riferimento e ho guadagnato il privilegio di far parte della loro crescita. Io cresco e cambio e mi evolvo assieme a loro. Se non avessi perso il mio ‘vero’ lavoro, se il teatro non fosse entrato in crisi, se non avessi avuto quei maledetti-benedetti sintomi, se…non avrei incontrato i miei amori, non giocherei a pallone con Omar, non andrei a scuola di Karim, non avrei quel mare di sorrisi e di urletti che sento spesso passeggiando per il quartiere.

“Roberta…Robertaaaaa…mamma, guarda, c’è Roberta…” Quante volte mi son sentita chiamare con un tono tutt’altro che allegro. Per anni ho legato il mio nome al rimprovero, alla violenza, all’insoddisfazione, alla mancanza. Lo ho odiato, addirittura.

Oggi, navigando con umiltà tra le onde che la vita decide, mi posso godere quella pace creativa di cui parlavo, posso ascoltare il rumore del mare che mi sbatte sugli scogli e non sentire troppo dolore perché so che la prossima isola è vicina. Ho fede, ho le prove che approderò ancora e ancora e nuovamente. Se non fossi stata matta, tutti questi anni avrebbero avuto un unico colore: il colore della sofferenza. Ma io so che sono stata pensata per sentire forte il battito del cuore universale e non ho più paura tutti i giorni: adesso ho paura a giorni alterni. E sono giusta al posto giusto.

L’ultimo passo sarà il più difficile: perdonare. Mi manca, quello ancora mi manca. Arriverà.Lascerò che arrivi quando il tempo e lo spazio saranno pronti. Intanto mi godo questa domenica pigra, mentre Cana ha già fatto tre pasti approfittando del mio stato d’animo  ;-D

Pubblicato da Floppartista

Roberta Guerrera is an actress and multidisciplinary artist born in Italy. She is graduated in theatre and cinema. Since having finished a BA in Theatre and Drama at La Sapienza University in Rome she has branched into experimental and socially inclusive theatre and has studied and performed with artists from England, Czech Rep, Spain, Russia, Argentina, Denmark, Germany, Egypt, Australia and Italy. She has performed with touring companies and also with her own groups such as OffProjectTheatre and Off Theatre. She has been featured in many stage productions, plays, movies and dance perfomances. She has been leading workshops in theatre and drama, has worked in many theatre integrated courses for ‘Italian Federation of Social Theatre’ and collaborates with Teatro Patologico. Artistic director in many children theatre festivals she has worked on plays and workshops exclusively directed to young people. She is also a playwright, screenwriter, a contributor to magazines and journals and a novelist. Her plays have been staged in various contemporary art festivals in Italy. She is currently working as actress in Italian theatre and cinema productions and as theatre and drama teacher with schools and art factories in Lazio (Italy). She also works in contact-tango, physical theatre and contact-improvisation, creating and participating in performances. She's obsessed with stories: telling, listening to, eating, acting, inventing them. It's everything about stories!!!

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