Di sposarmi non avevo alcuna intenzione, anche perché sarebbe piuttosto complesso convolare a giuste o ingiuste nozze senza un promesso sposo. Di partire nemmeno avevo intenzione, anche se io, per buon augurio, tengo la valigia sempre pronta, sia quella mia che quella di Cana. Se potessi partire e rimanere ‘partita’ per sempre, giuro, lo farei. Il fatto è che di venere non solo non si sposa e non si parte, ma, visto come è andato quest’ultimo venere, converrebbe stare immobili. Credo che le divinità della Floppart si siano vendicate con una mossa repentina e piuttosto efficace. Hanno letto il post di giovedì, non ci sono altre spiegazioni. Sono corse ai ripari. Sarà l’occasione adatta per smettere di fare la buonista mielosa che decanta le piccole gioie della vita e i giovedì di sole. Tiè tiè e aritiè!!!
”Ecco, così impari a fare l’alternativa contenta, l’artista, la inventalavori, l’attrice off off off, la libera a tutti i costi, e, finalmente, ti decidi ad acquistare un’automobile corredata di servosterzo e dignità e, magari, anche un posto auto”,
mi ripetevo mentre cercavo di fare uscire la Camilla dal parcheggio sito in via della Casetta Mattei, alle ore 20.15; avevo appena concluso l’ultimo lavoro della giornata. Deserto o quasi, buio pesto, tutto chiuso, nessuna faccia amica all’orizzonte e…l’automobile è troppo davvero troppo pesante, sembra di ruotare il volante di sette camion sovrapposti…infatti…accosto e…ruota sdrumata, sventrata, totalmente ciancicata, afflumata, lamullucata, non forata semplice. Vabbé ma che fa? Loro lo sanno che io non mi scompongo più, che ho fatto mio il motto ‘non esistono problemi, ma solo soluzioni’, loro mi provocano e io non abbocco. Loro, gli dei della Floppart, vogliono farmi cadere nella tentazione del lamento, nel burrone del ‘capitano tutte a me’ e no, non mi avrete viva! Ora, il fatto è questo, per quanto io sia ossessionata dalla parità dei sessi, dalle pari opportunità e abbia una cassetta degli attrezzi che un vero maschio mi invidierebbe di certo, non credo ancora saggio che una donna sola si metta a cambiare la ruota della sua automobile, di sera, al buio di una periferia romana. Se mi sbaglio, chiederò scusa a tutte le periferie romane e bucherò apposta per cambiare gomme in notturna suburbana.
Decido di lasciare l’auto lì. Mi informo sull’esistenza di un gommista nelle immediate vicinanze (yeah, c’è, e a soli 100 metri dalla Camilla ammalata) e mi reco alla fermata dell’autobus, dove sta arrivando il 775, che mi costringe a una corsa forsennata per acchiapparlo al volo.
Ho acquistato il cibo e i premietti per la cana. Ne ho una busta piena. Me la trascino assieme alla mega borsa con i libri per ogni età e ogni livello di inglese. Sono,ovviamente, reduce da un allenamento di crossfit durante il quale ognuno dei partecipanti ha provato un’esperienza pre morte vista la fatica disumana alla quale ci siamo sottoposti. Perché??? Non lo so: son fatta così, non mi capisco neanche da me!!! Fatto sta che ho le gambe in marmo di Carrara e le braccia in purissimo granito. Sembro ‘la Cosa’ dei Fantastici 4. Sto, forse, cercando di dimostrare che valgo parecchio? Sono in lotta con la mia minuscola parte umile che vorrebbe ammettere la propria umanità e plasmarsi sull’asfalto invocando ‘HELPPPPP!!!’??? Non saprei. Il 775 l’ho preso. Certo, la porta non si apriva e c’eravamo solo io e il conducente quando abbiamo preso via del Trullo e io, beh, diciamocela tutta, un pò preoccupata ero. Poi mi son detta che, tanto,non avevo alternative. Ovviamente il tablet-telefono era quasi scarico(20%). Mi son messa a fischiettare. Pian piano il bus si è riempito.Certo, non erano proprio facce bellissime,ma eravamo in tanti e le leggi della statistica ci insegnano che in un folto gruppo non possono essere tutti cattivi. Quando son scesa, ringraziando i Numi e i loro parenti, ho dovuto fare un bel pezzo a piedi,ma non ero più in una zona isolata.
Ho lasciato che la cana mi aspettasse ancora un pò, giusto il tempo di passare dal cosiddetto ‘baretto der tossico’, gestito da un cinese, colmo di fumo e di odori vari, per prendere una bottiglia di Menabrea gelata, e uscire in fretta, salutando i due avventori totalmente privi di denti, ma dotati di un evidentissimo buonumore.
Sul maxischermo impolverato una trasmissione a quiz faceva da sottofondo sonoro e visivo alla noia dei presenti. Quando son rientrata, non ho neanche poggiato le borse: ho riempito la ciotola al volo e poi ho mollato i pesi sul pavimento. La cana, indifferente ai guai degli umani, era di ottimo umore. Siamo uscite. Ho schiaffato una veg pizza nel fornetto e ho stappato la birra. L’ho versata in un bellissimo bicchiere. La casa è nella devastazione di scatole e oggetti vari sparsi per tutte le stanze.Sto cercando di uscire incolume dalla fase zen. Per il momento, l’unico risultato è che vivo come una barbona accumulatrice seriale perché ho svuotato soppalchi e armadi, ma non ho il tempo di mettere a posto. Ho fatto spazio sul divano e mi ci sono appoggiata…alle cinque di stamattina son ripartita. Ho lavorato anche oggi e domani ho le riprese di un video, quindi mi conviene andare a dormire altrimenti sarò orribile. E la Camilla? Prego che mi aspetti fino a lunedì mattina, che non le facciano più del male. Ne abbiamo passate tante: lasciatemela stare, povera creatura. E la cana? Russa che più russa si chiamerebbe Irina. La sveglio per un’ ultima pipì,poi vado a cercare il mio letto, magari lo trovo!
Mi hai fatto tornare in mente questo splendido film: https://wwayne.wordpress.com/2017/03/19/ci-sposeremo-te-lo-prometto/. L’hai visto?
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No, non lo conosco. Corro a colmare la lacuna e ti farò sapere : )
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Attendo tue notizie allora! E nel frattempo mi iscrivo al tuo blog. Grazie per la risposta! 🙂
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Ce l’ho fatta qualche notte fa a vedere il film. Sono insopportabile, lo so, ma mi è sembrato un pò monotono. Non so se sia per via della sceneggiatura o per la scelta di tenere la recitazione con un tono così piatto. La storia è forte e importante. Mi aspettavo un pò di più. Ma grazie duemila per avermelo indicato. Di film e di storie non ne ho mai abbastanza. Alla prossima!
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In effetti lo stile di recitazione è molto “contenuto”, e questo ha impedito che si creasse un’atmosfera epica come nei film di Mel Gibson. A me è piaciuto lo stesso, ma posso capire che per altri questo difetto sia un errore da matita blu.
Ti ringrazio moltissimo per avermi fatto conoscere il tuo parere, e colgo l’occasione per dirti che ho pubblicato un nuovo post: spero che ti piaccia! 🙂
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